Federica De Denaro

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gnlp1964
00martedì 22 marzo 2011 14:19
[SM=x44621] [SM=x44621] [SM=x44621]
sanmiguel
00martedì 22 marzo 2011 18:55
mi farei cucinare volentieri dalla bellissima cuoca!! [SM=x44629] [SM=x44628]
dagorka
00mercoledì 23 marzo 2011 16:42
Se a casa di Paola - 23 marzo 2011



+tag+
00mercoledì 23 marzo 2011 18:25
st'ultima sequenza m'ha scosso!! [SM=x44603]
sanmiguel
00giovedì 24 marzo 2011 19:26
mi farei tagliare come una melanzana!!!! è una cuoca terribilmente sexy!! [SM=x44629]
dagorka
00venerdì 8 aprile 2011 02:09
dagorka
00giovedì 14 aprile 2011 18:14
tyree
00venerdì 15 aprile 2011 10:40
Splendida come le caps!
Grazie dagorka!
l'acero
00martedì 7 giugno 2011 22:01
FEDERICA DE DENARO A DM: CON MICHELE SANTORO, ANNI DURISSIMI.
www.davidemaggio.it/archives/40949/federica-de-denaro-a-dm-con-michele-santoro-anni-durissimi?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+DavideMaggio+%28DavideMagg...


Dietro le quinte di Se… A Casa di Paola. E’ li che incontro Federica De Denaro e le intenzioni sono inizialmente solo quelle di scambiare due chiacchiere bevendo un caffè. Nessuna intervista, nessuna dichiarazione scottante da rilasciare. Ma dopo pochi minuti, mi accorgo che la ‘cuoca’ del pomeriggio di Rai1 di cose da raccontare ne ha parecchie: dai suoi inizi con Michele Santoro ai sette anni trascorsi a La Vita in Diretta, Federica è stata una piacevole sorpresa. Ho pensato di condividere con voi lo stupore che ha colpito me, scoprendo alcuni particolari del suo percorso umano e professionale.

Riavvolgiamo il nastro, come ha cominciato Federica De Denaro la sua carriera televisiva?

E’ iniziato tutto dall’università. Facoltà di Sociologia a La Sapienza scelta quasi per caso. Ero appassionata di teatro e volevo iscrivermi a lettere. Era però chiusa la segreteria e mi sono detta: “sai che c’è, faccio sociologia”. Ed e’ stata la scelta giusta. Io che a scuola sono sempre stata promossa a fatica, all’università ho completato i miei studi in 3 anni e mezzo e mi sono laureata con 110 e lode. Una passione pura.

Che è proseguita con…?

Con una specializzazione in comunicazione di massa. Ho conosciuto Maurizio Costanzo che era docente a contratto e la mia è stata la prima tesi in cui ha fatto da correlatore. Proprio per la tesi, che trattava di comunicazione politica, intervistai, grazie a Costanzo, Michele Santoro negli studi di Via Teulada. Poi ci siamo persi di vista ma mi ero messa in testa che volevo lavorare con Santoro. Avevo visto infatti un crawl nell’ultima puntata di Tempo Reale in cui si diceva che cercavano collaboratori.

E…?

Incomicio a chiamare un certo Giovanni Blasi una volta a settimana. Ero diventata il suo incubo, ma alla fine mi hanno chiamata per un colloquio con Santoro. Era la prima volta che entravo in Rai (via Teulada). Finito il colloquio, sfrutto quest’occasione e non vado via subito: volevo godermi la Rai e ho iniziato a fare un giro ‘turistico’. Arrivo poi alla portineria e mi dicono “De Denaro, la stanno cercando urgentemente da un’ora dalla redazione”. Contatto la redazione e mi dicono: “Sei piaciuta molto a Santoro, vogliamo subito fare un provino in video”. Non ero mai stata in video sino a quel momento e non avevo neanche messo in conto questa possibilità.

Com’è andata?

Senza trucco, così com’ero, facciamo un provino in uno studio di Via Teulada. Io sono una che suda poco, ma in quell’occasione ero completamente bagnata. Eravamo io, Michele Santoro, Giovanni Blasi e la regista Simonetta Tavanti. Mi dissero: “parla di un argomento serio a piacere e noi nel frattempo ti diciamo ciò che devi fare. Non devi interromperti”.

Di che hai parlato?

Di comunicazione politica mentre mi dicevano “vai avanti, vieni indietro, spostati a destra etc etc”. Alla fine arriva l’immancabile “le faremo sapere” ma, in realtà, spariscono. Era infatti l’estate in cui Santoro era in trattative con Mediaset. Compravo i giornali per seguire qualunque cosa riguardasse Santoro. Quando leggo che il passaggio era fatto mi sono detta “è finita” ma caparbia… continuo a chiamare Giovanni Blasi.

E questa volta come è andata?

Mi chiamano per un provino a Mediaset con l’ufficio del personale. Ma in questo caso mi hanno preso alla sprovvista: mi dissero “tra quattro giorni inizi a lavorare” e dopo dieci giorni mi sarei laureata.

Non eri ancora laureata?

Si, sono stata precoce. Avevo voglia di lavorare. In realtà avevo anche bisogno.

Bisogno? Non mi sembri una tipa che ha bisogno di lavorare…

Ci sono dei momenti della vita in cui si ha anche bisogno di lavorare. Ci sono degli alti e bassi per tutte le famiglie.

Ti sono venuti gli occhi lucidi…

La grinta di cui ti parlo è dettata proprio da alti e bassi della vita, te lo dico senza vergogna. Mio padre è un imprenditore, si è sempre occupato di import-export e, nei momenti bassi, una fascia media ne soffre particolarmente. Però è stata la mia fortuna: dicono che il dolore e la sofferenza fortifichino, io dico di no ma è vero che l’agiatezza ti fa avere un po’ meno grinta.

Eppure hai l’aspetto della ‘pariolina’…

E’ stato sempre il mio dramma. Già bionda e con gli occhi chiari non sei simpatica a prescindere (ride, ndDM).

Torniamo a Santoro. Alla fine ce l’hai fatta.

Si. Tre anni di Moby Dick, grazie ai quali divento giornalista professionista. Ti dirò di più, la prima puntata di Moby Dick, su Italia1, si aprì con la telecamera non su Santoro ma su di me. Ricordo alla perfezione la sigla prima della diretta. Tutti attendevano il passaggio di Santoro da Rai a Mediaset e invece si sono ritrovati me che intervistavo Renzo Rosso, l’imprenditore della Diesel. Pagherei per vedere quel documento.

Torneresti a lavorare con Santoro?

Si. E’ come il CAR e sono stati anni durissimi. Spesso uscivo dalla redazione e per la tensione nervosa mi venivano le lacrime agli occhi. Ero un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie che si trovava, a 24 anni, a stretto contatto con degli squaletti del giornalismo…

Che intendi per squaletti del giornalismo?

E’ un gruppo in cui le gerarchie si sentono fortemente. Per alcuni versi può anche essere giusto e la gavetta serve a imparare quando devi parlare e quando devi star zitta. Prima di capirlo, però, qualche portata in faccia la prendi… Quel tipo di giornalismo è una vocazione. E io non l’avevo.

E’ per questo che sei passata, poi, a La vita in Diretta?

Si, credo sia stata una questione di coerenza. Io già avevo capito che quella non era la mia vita, soprattutto nell’ultimo anno. Il Kosovo è stato determinante. Per me star lì a raccontare e non fare, mi aveva ferito. E’ una situazione di disagio nella quale dovresti fare e non raccontare.

Fai volontariato?

Vorrei farlo al Bambin Gesù ma non ho il coraggio. Ho perso un figlio, il gemello di mia figlia, dopo 6 giorni ed è un trauma che non riesco a superare. Ho vissuto 2 mesi in terapia intensiva con l’altra mia figlia. E’ un’esperienza che mi ha segnata. E vorrei dare una mano in quel senso, pur non avendo ancora il coraggio di rientrare in terapia intensiva. Dopo che respiri quell’atmosfera, quando torni devi essere serena.

Il tuo aspetto da ‘pariolina’ nasconde qualcos’altro…

…una vita ricca di eventi. Anche la mia analista l’ha definita così (ride, ndDM). Pariolina non mi sento nel modo di pensare. Anzi, nemmeno borghese. Io credo di avere molte anime. Ce n’è una sicuramente più borghese ma ce n’è una fortissima – e forse nascosta – molto più rockettara, trasgressiva.

Hai ‘stressato’ qualcuno anche per arrivare da Cucuzza?

Mi sono proposta a Daniel Toaff ma con più tranquillità rispetto a qualche anno fa. Sono stata meno petulante. Anche con lui c’è stato un colloquio abbastanza tosto e non faceva nulla per essere simpatico. Quando mi prese, in redazione da Santoro tutti mi guardavano come una pazza. La Vita in Diretta era per loro l’anti Cristo. Era La Vita in Diretta di Cucuzza, quella dei trenini. Da parte dei capi, però, ho trovato un’apertura maggiore. E sono stati anni bellissimi. Ho trovato la mia dimensione. Anche l’ospite più piccola mi piaceva intervistarla, mi incuriosiva e lo facevo con passione. E poi oltre agli insegnamenti di Daniel Toaff, lo stare in diretta tutti i giorni è stata una palestra di serie A.

Hai un profumo che mi sta entrando in testa…

Love in white di Creed. Bianco è il mio colore preferito. Pensa che mia figlia l’ho chiamata Bianca.

Ma la cucina, però, è marrone…

Però ci sono dei girasoli gialli ‘di scena’ alle spalle, per schiarire un po’ l’ambiente e per portare un po’ di sole in cucina. Nella cucina originale non ci sono. Quella finestra dà su una chiostrina interna che non era il massimo da far vedere.

Ci sono anche delle foto su quella porta-finestra. Prendine una a caso e ‘raccontacela’…

Rappresenta me e mia figlia in Grecia quest’estate, 90 gradi all’ombra, in un’isola che si chiama Sifnos. C’ero stata con mio marito, e ci siamo tornati con le figlie. Molto romatico.

Proponi al pubblico sempre ricette semplici. E’ questo il segreto della cucina in televisione?

E’ una scelta nata da piu’ riflessioni. Prediligo ricette economiche, e’ stato questo il punto di partenza. Si spende facilmente tantissimo per mangiare e quindi in tempi di ristrettezze economiche secondo me e’ improponibile sottoporre dei piatti costosi. Credo che possa irritare. La cucina è fatta di tanti sapori, tanti idee. Questo programma doveva avere due caratteristiche: economicità e velocità. Anche la casalinga ormai va di fretta.

Sei un po’ la Parodi di Rai1?

(ride nervosa, ndDM) Speriamo qualcosa di più. Professionalmente intendo. Massima stima ma ho visto pochissime puntate. Conosco il suo successo e non mi dispiacerebbe se la Rai pensasse a me come la loro cuoca.

Hai creato anche un claim come la Parodi…

Lei assaggia il suo piatto. Io invece riassumo le due caratteristiche del programma. “Anche oggi abbiamo speso poco e impiegato poco tempo. Insomma bastano passione, fantasia e un po’ De Denaro”.

Sei una mitomane… (ridiamo, ndDM)

Non potrei fare questo lavoro se non fossi egocentrica. Ma sono un’egocentrica timida.

Quante volte hai combinato dei guai cucinando per la tv?

Diverse volte. La cosa più divertente fu un flan di polenta ripiena di fontina (mentre cucinavo ingrassavo) che e’ crollato. Abbiamo interrotto la registrazione e ho dovuto rimettere in piedi il tutto. Non sono poi brava con le torte. Hanno un aspetto che mette malinconia.

Non ti senti una cuoca quindi…

Per quanto riguarda la fantasia moltissimo. Penso di avere una qualità: anche se non faccio la spesa per quattro giorni, con qualche scatoletta ti faccio una bella cenetta. Io ho portato me stessa in cucina. E’ proprio il mio atteggiamento. Vado a braccio.

Quante puntate registri al giorno?

Due volte a settimana. In una faccio i cinque mercati e due puntate. Nell’altra faccio tre puntate. E’ molto lunga la registrazione di ogni puntata. Circa due ore.

Tutta la roba che prepari che fine fa?

Una gran parte la mangia la squadra (sono 4 persone, tutti uomini). E poi invito gli amici per testare le mie ricette. Non rimane niente.

Tu niente libri?

Proprio in questi giorni ho incontrato un responsabile di Rai Trade che, incrociandomi, mi ha detto che mi aspetta in ufficio per parlare del libro e del dvd.

Per chiudere, una ricetta per i lettori di DM.

Prosciutto e melone, siamo chiusi per ferie (ride, ndDM).
mandorlato74
00mercoledì 8 giugno 2011 15:51
Come si fa a non amare la cucina...con una maestra cosi "al dente"???
johndoe45
00mercoledì 8 giugno 2011 19:22
Bella intervista, è un piacere poter conoscere le storie di persone abituate più a raccontare che a raccontarsi

[SM=x44617]
(danielitos)
00mercoledì 8 giugno 2011 19:52
dall'intervista ne esce (sembrerebbe) una donna trasparente e forte: in una parola "solare"...
dagorka
00sabato 29 ottobre 2011 18:19
La vita in diretta - 21-28 ottobre 2011




Neo M
00sabato 29 ottobre 2011 23:23
a guardarla bene..frontalmente assomiglia molto a monica leofreddi! gran bel viso, oltre al corpo...
dagorka
00mercoledì 2 novembre 2011 21:46
(danielitos)
00giovedì 3 novembre 2011 21:35
una gran donna indubbiamente... nelle ultime caps c'è del "voyeurismo"...
tore12
00venerdì 4 novembre 2011 07:29
[SM=x44620] [SM=x44621] [SM=x44639] [SM=x44618]
dagorka
00martedì 15 novembre 2011 00:08
La vita in diretta - 14 novembre 2011



bauer72
00martedì 15 novembre 2011 17:31
mammmaaa!!!
tore12
00mercoledì 16 novembre 2011 06:21
[SM=x44620] [SM=x44621] [SM=x44639] [SM=x44618]
dagorka
00mercoledì 16 novembre 2011 23:04
La vita in diretta - 16 novembre 2011



M.Van Basten
00giovedì 17 novembre 2011 01:17
dagorka come pliniano cronista della guerra dei fornelli [SM=x44600]
Uno scontro epico che... [SM=x44612]
[SM=x44607]

Ammazza oh [SM=x44598]
tore12
00giovedì 17 novembre 2011 06:43
[SM=x44620] [SM=x44621] [SM=x44639] [SM=x44618]
dagorka
00giovedì 17 novembre 2011 12:50
Re:
M.Van Basten, 17/11/2011 01.17:

dagorka come pliniano cronista della guerra dei fornelli [SM=x44600]
Uno scontro epico che... [SM=x44612]
[SM=x44607]

Ammazza oh [SM=x44598]



Vero. Sono in particolar modo interessato ai libri, dal XIV° in poi, che si occupano di gastronomia, e in particolare ai capitoli che il sommo naturalista dedica alle verdure e alla loro morfologia.

"In horto satorum celerrime nascuntur ocimum, blitum, napus, eruca. tertio enim die erumpunt, anetum quarto, lactuca quinto, raphanus sexto, cucumis, cucurbita septimo — prior cucumis —, nasturtium, sinapi quinto, beta aestate sexto, hieme decimo, atriplex octavo, cepae XVIIII aut XX, gethyum X aut duodecimo, contumacius coriandrum, cunila quidem et origanum post XXX diem, omnium autem difficillime apium. XL enim die cum celerrime, L maiore ex parte emergit.
Aliquid et seminum aetas confert, quoniam recentia maturius gignunt in porro, gethyo, cucumi, cucurbita, ex vetere autem celerius proveniunt apium, beta, cardamum, cunila, origanum, coriandrum. mirum in betae semine: non enim totum eodem anno gignit, sed aliquid sequenti, aliquid et tertio; itaque ex copia seminis modice nascitur. quaedam anno tantum suo pariunt, quaedam saepius, sicut apium, porrum, gethyum; haec enim semel sata pluribus annis restibili fertilitate proveniunt."
(Naturalis Historia Lib XIX cap. 117-118)
dagorka
00venerdì 18 novembre 2011 19:23
La vita in diretta - 18 novembre 2011



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