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Giornata difficile, con tutti i giornali che hanno scritto contro la Rai e contro lo sciopero di tutte le sigle sindacali contro i tagli del decreto irpef. Il premier Renzi ci ha detto addirittura che è dispiaciuto del fatto che non sia stato indetto prima delle elezioni perché altrimenti avrebbe preso più voti. Io capisco tutto, anche la rabbia della gente che paga il canone e vorrebbe un servizio pubblico migliore, ma non capisco tanto disprezzo per lavoratori con il futuro a rischio. Non capisco la gioia dei colleghi di carta stampata, per i guai dei giornalisti rai. Non capisco chi si dimentica che in rai lavora tanta gente e i privilegi toccano solo a pochissimi fortunati, sponsorizzati dal politico di turno (anche da quelli del partito del premier). Non tutto i giornalisti hanno programmi in prima serata e non tutti i dipendenti rai sono giornalisti. I tagli, come sempre in Italia, rischiano di colpire i più deboli, a cominciare dai precari. Capisco che è di moda parlare male della casta, ma tra il presidente del consiglio e un impiegato dell'ufficio abbonamenti rai per voi chi è il privilegiato? Infine, grazie a Marco Travaglio. Il fatto quotidiano è stato l'unico giornale fuori dak coro, oggi. Il suo articolo, "rapina a rai disarmata", era molto preciso e documentato.