Valentina Tomirotti

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l'acero
00martedì 22 agosto 2023 17:45
Giornalista e attivista

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00martedì 22 agosto 2023 17:54
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La storia di Valentina e del Concerto all’Arena di Verona, pagato e impossibile da vedere
Pubblicato il24 05 2020 daRocco Berardo

Valentina Tomirotti è una giornalista, ed è anche una persona con disabilità che ha voglia di assistere a un concerto all’Arena di Verona. Compra il biglietto, ma il concerto non lo può vedere. La sua colpa è quella di essere in carrozzina e, a differenza del pubblico che si può alzare dalle sedie previste e assegnate nell’Arena, non poter saltare anche lei al ritmo di musica. Costretta a vedere le schiene degli altri, si rivolge allora a un giudice per costringere Fondazione Arena di Verona e Vivo Concerti s.r.l. a cessare immediatamente la condotta discriminatoria e ad adottare soluzioni tecnico-organizzative all’interno dell’Arena di Verona affinché anche le persone con disabilità possano fruire degli spettacoli e dei concerti come tutti gli altri spettatori, il che attualmente non è possibile in quanto durante gli spettacoli di extra-lirica le persone si alzano in piedi e tolgono la visuale alle persone con disabilità che si trovano nelle ultime file, e comunque per vedersi restituito il prezzo del biglietto, se non riconosciuta una discriminazione e quindi un conseguente risarcimento. Purtroppo, martedì 19 maggio 2020, il Tribunale di Mantova le nega ogni ragione su tutte le domande. Ne dà notizia lei stessa dalla sua pagina personale su facebook:

Credevo che negare l’evidenza dei fatti fosse impossibile, che giustizia fosse un cardine del nostro Paese. Credevo che anni di lotte sulla strada dell’inclusione avessero costruito tesori da preservare.
Ho avuto troppa fiducia: ieri il tribunale di Mantova ha rigettato la sentenza per la causa di condotta discriminatoria condannandomi a pagare 5 mila € di spese processuali che non so dove andare a prendere. Ho subito il danno, ho pagato un biglietto per niente e un giudice ha sentenziato che ad un concerto è importante sentire. Ringrazio l’avvocato Alessandro Gerardi dell’Associazione Luca Coscioni per il supporto legale gratuito.
Il problema non è risolto, la sentenza è pubblica, ma la discriminazione perpetua.

Come lei stessa ricorda, come Associazione Luca Coscioni, attraverso l’Avv. Alessandro Gerardi, membro del consiglio generale, le abbiamo dato supporto legale in questa vicenda, ma il giudice non solo non le riconosce i diritti che pure appaiono evidenti, ma addirittura la condanna al pagamento delle spese legali.
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00martedì 22 agosto 2023 17:56
www.veronaoggi.it/verona/valentina-tomirotti-causa-fondazione-arena-pedana-disabili-21-giug...

Non può vedere il concerto perché disabile, Fondazione Arena la deve risarcire

SCRITTO DA: SARA SPIAZZI 21 GIUGNO 2023

La giornalista e attivista disabile Valentina Tomirotti aveva intentato una causa contro Fondazione Arena e Vivoconcerti per condotta discriminatoria.
Era il 2019 e Valentina Tomirotti, giornalista e attivista in sedia a rotelle, si recò all’Arena di Verona per assistere al concerto di Coez. La donna era posizionata nell’apposita area riservata alle persone con disabilità ma a causa del pubblico in piedi è riuscita solamente ad ascoltare il concerto, senza vedere nulla. Nonostante durante la serata sia stato fatto presente allo staff, nessuno ha fatto nulla per risolvere la cosa e la faccenda si è poi trasferita in sede legale.

L’azione legale che Tomirotti ha mosso per condotta discriminatoria, con il supporto dell’Associazione Luca Coscioni, contro Fondazione Arena e Vivoconcerti, si è conclusa in questi giorni con una transazione di 3.000 euro a favore di Tosarotti e con l’obbligo, per Fondazione e Arena di Verona di installare una pedana rialzata, all’interno dell’Arena di Verona, entro il 31 dicembre 2023 al fine di consentire anche alle persone con disabilità, sedute sulla carrozzina, di poter assistere ai concerti. L’Arena di Verona non è nuova a questi avvenimenti, la stessa cosa era successa anche a Sofia Righetti sempre nel 2019, e anche a lei è stato fornito un risarcimento di 3.500 euro.

“Si chiude un brutto capitolo”.
“È finita! Dopo più di 3 anni dal concerto incubo di Coez in Arena di Verona, si chiude un brutto capitolo. Da quel giorno non ho più partecipato ad un concerto e ora pretendo che quanto deciso venga applicato su tutto il territorio nazionale: con la mia associazione Pepitosa in carrozza, vigilerò perché questo avvenga”.

Purtroppo queste discriminazioni non sono una novità, l’Associazione Luca Coscioni evidenzia infatti come il problema della fruibilità dei concerti non sia circoscritto solo all’Arena di Verona ma esteso su tutto il territorio nazionale e riguarda palazzetti, stadi e tanti altri posti all’interno dei quali le postazioni dedicate alle persone con disabilità sono ubicate in fondo alla platea, lontane o comunque ai margini dal palco, in luoghi che rendono complicata e non ottimale la visione del concerto. Un epilogo, questo, che fa quindi sperare in una vera e propria mobilitazione a livello nazionale per rendere più inclusivo l’ambito dell’intrattenimento e non solo.
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00martedì 22 agosto 2023 17:58
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