Stefania De Michele (Euronews)

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montesuergiu
00sabato 9 agosto 2008 22:44
Inserisco le caps di questa giornalista di Sardegna 1 che se non sbaglio è l'unica donna della redazione che legge il tg.

montesuergiu
00martedì 19 agosto 2008 22:22
tyree
00mercoledì 20 agosto 2008 12:28
Donna molto affascinante, grazie del contributo!
montag
00lunedì 11 maggio 2009 16:36
dai tg di ieri e oggi
montag
00lunedì 11 maggio 2009 16:37
montag
00lunedì 11 maggio 2009 16:37
oggi
montag
00lunedì 11 maggio 2009 16:38
montag
00lunedì 11 maggio 2009 16:38
montag
00giovedì 21 maggio 2009 23:58
stasera tornata in conduzione
montag
00giovedì 21 maggio 2009 23:58
montag
00giovedì 21 maggio 2009 23:58
l'acero
00mercoledì 12 maggio 2010 16:11
Stefania in redazione



l'acero
00venerdì 29 ottobre 2010 19:58
picchio68it
00sabato 20 novembre 2010 23:14
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picchio68it
00domenica 5 dicembre 2010 22:10
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l'acero
00giovedì 9 dicembre 2010 22:39
Fiera "Più libri più liberi" - Roma, Palazzo dei Congressi Eur



l'acero
00giovedì 9 dicembre 2010 22:42
l'acero
00giovedì 9 dicembre 2010 22:42
l'acero
00giovedì 9 dicembre 2010 22:43
l'acero
00domenica 9 gennaio 2011 00:01
Stefania De Michele inviata nel Medioevo tra i miti e la realtà di Eleonora d’Arborea
www.sardinews.it/Libri.html


di Andrea Sanjust

L’ arcano minore: Eleonora d’Arborea tra mito e realtà di Stefania De Michele (Ethos edizioni, prima uscita pubblica il 7 dicembre, a Roma Eur, fiera nazionale della piccola e media editoria) ci fa immergere nella stagione d’oro del Medio Evo sardo – il sogno nazionalitario dell’Arborea – attraverso tutto quello che, attorno alla figura di Eleonora, si possa dire e, forse, immaginare.
L’autrice utilizza due registri della narrazione: inizia il capitolo col metro ampio del romanziere e lo conclude col piglio della cronista; dà spazio alla sua immaginazione sostenuta da una scrittura ariosa, poi ci riporta alle carte, alla oggettività (la poca oggettività possibile), alle interpretazioni, con una prosa giornalistica comunque capace di trovare, nella lingua, ampi rifornimenti e qualche svolazzo.
Di base, c’è un vocabolario prezioso, un’aggettivazione pertinente e abbondante, mentre la storia viene innervata da una robusta resa del contesto, che parte dall’attenzione per la cultura materiale (il vestire, la vita domestica). Il tocco originale arriva dalla pista dell’arcano. Tra gli espedienti più riusciti i dialoghi a due e le lettere e dispacci (oggi diremmo cablogrammi).
Ed ecco la Sardegna del basso Medio Evo, nel suo piccolo materia di alleanze fra potenze e grandi famiglie, scenario di intrighi di Palazzo e tradimenti di doppiogiochisti, schermaglie diplomatiche intessute prima e vissute persino all’interno dei matrimoni. L’isola non è, insomma, ignorata dalla politica estera dei protagonisti del palcoscenico europeo; rientra nello scacchiere della Corona d’Aragona e nella disponibilità, almeno teorica, del potere temporale della Chiesa.
Nei suoi regni o giudicati (“iudex sive rex”, ripeteva come un mantra il professor Francesco Cesare Casula nelle sue lezioni di medievale) non si vive lo sfarzo delle Corti, non trovano protezione ed espressione i grandi intellettuali e scienziati, non albergano santi che illumineranno la fede dei secoli a venire: tuttavia, il Trecento sardo ci offre i suoi elementi di modernità: “il Re (chiamato Giudice) governa con il consenso del popolo, il padrone non dispone fisicamente del servo, la donna è soggetto di diritto pari all’uomo”, scrive l’autrice nella premessa. E proprio alla condizione femminile viene dedicata estrema attenzione nel libro, con una certa partecipazione ma sempre quel pizzico di disincanto, lontano dal quoterosismo, che conosciamo in Stefania De Michele.
Il libro ci cala dentro il movimento di deliri di massa e affreschi assembleari di ante-democrazia; non tralascia di descrivere le compagne di avventura della vita di donne e uomini, le malattie; lascia spazio all’amore, al sesso, alla violenza.
Al centro di quello che è quasi un triangolo, Arborea-Doria-Aragona, si staglia Eleonora: “donna solida in un mondo di uomini”, “quella donna ha la forza di volontà di mille uomini”, fa dire di lei l’autrice, “donna sarda più importante della nostra storia passata”, scrive Giacomo Mameli, nella prefazione. Eleonora, prima di essere l’erede di Mariano, la moglie di Brancaleone Doria, la madre del Giudice, era Eleonora.
L’arcano minore non ignora, naturalmente, la figura pubblica, la solida, saggia, coraggiosa donna di stato madre della più grande summa giuridica della nostra terra, ma, per sua missione, ci vuole restituire soprattutto la Eleonora privata, che vive, nella sua condizione regale, timori, coscienza del ruolo, sentimento. Si coglie il tentativo di entrare nell’intimo del personaggio – anche nel groviglio dell’arcano, appunto.
Si leggono squarci di una storia di popolo (giustamente l’autrice fa riferimento agli oscuri corpi ignorati che hanno camminato e sofferto lungo i secoli) nei momenti collettivi e attraverso le vicende di Antoni e Mariedda, due vite comuni che, per intreccio narrativo, sfioreranno il livello di Eleonora.
Con un anno di lavoro attorno alle fonti storiche e storiografiche, Stefania De Michele, giornalista professionista che presta servizio della redazione di Sardegna Uno tv e segue il Cagliari calcio per Mediaset, ha chiuso il suo primo libro: un romanzo storico, uno scandaglio nel Medio Evo sardo, un trasferimento di passione al lettore.



l'acero
00lunedì 4 aprile 2011 14:06
presentazione "L'arcano minore" a Perdasdefogu



l'acero
00lunedì 4 aprile 2011 14:07
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