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"A 26 anni voglio fare il consigliere della Rai"
Paolo Gioia, giornalista di Telemantova
Signor Gioia, lei, 26enne, è il più giovane tra coloro che si sono candidati a un posto da consigliere d’amministrazione della Rai, cos’è una provocazione?
Sì e no. Mandare il mio cv è stata una mossa che è venuta in mente a me e ad alcuni compagni del master di giornalismo. Eravamo tutti stanchi di sentirci dire che siamo bravi ma che ora non c’è un posto di lavoro per noi…
Ma scusi, non crede che per gestire la Rai ci vogliano competenze specifiche, per esempio, saper leggere o fare un bilancio…
Concordo. Tuttavia tra i vecchi consiglieri scelti dalla politica, ce ne sono stati tanti che non solo non capivano nulla di bilanci, ma neanche di televisione… Io almeno so di cosa si parla.
E se la Commissione di vigilanza la scegliesse, si sentirebbe pronto?
Sì, sento forte il monito che dice che la “Rai è di tutti”. E poi credo che buoni consiglieri scelgano buoni direttori generali, che, a loro volta, scelgono buoni direttori di Tg e buoni giornalisti. Questo è il circolo virtuoso che piacerebbe innescare a noi giovani.
Ma lei, in Rai ha tentato di entrare…?
Mandai dei cv alla fine del master, non mi presero, come a tutti i miei compagni…
(Andrea Sparaciari)