Domenica 2 novembre, ore 22.50
RaiUno
“SULLE ORME DI BIN LADEN”
di Duilio Giammaria
Tutt’altro che spenti i riflettori sulla questione irachena, già si riaccendono sul fronte dell’Afghanistan dove, forse troppo in fretta, si è pensato di poter archiviare la pratica di un conflitto ufficialmente concluso due anni fa. Entrambi gli interventi militari sono nati sotto il vessillo della lotta al terrorismo, per ricostruire paesi e democrazie, ed entrambi rischiano di fallire. Duilio Giammaria ha trascorso tre settimane tra Kabul e le aspre zone di confine tra Afghanistan e Pakistan, per documentare la ricostituzione, militare e politica, di quei talebani colpevoli di dare asilo ad Al Quaeda e al suo capo Bin Laden. La troupe del Tg1, travestita con gli abiti tradizionali fatti di lunghi camicioni e larghi pantaloni, si è avventurata verso i piccoli villaggi tribali di frontiera dove ogni tipo di traffico illegale transita nei due sensi. Qui hanno stravinto le elezioni i partiti fondamentalisti islamici che hanno reintrodotto la legge coranica, che sono pronti a combattere ed hanno le armi per farlo: un filmato mostra il villaggio di Dir, specializzato nella produzione, artigianale, ma perfetta, di qualsivoglia armamento. Sono in libera vendita, mitragliatori, fucili a pompa, proiettili, ma anche cannoni e perfino, su richiesta, copie impeccabili dei missili terra-aria tipo Stinger. A finanziare le attività illegali, ci pensa il rigoglioso mercato della droga. A pochi passi dai negozi d’armi, sono aperte anche le botteghe d’oppio e hashish. In queste zone ci sono alcuni dei principali laboratori di produzione d’eroina. I commercianti locali sono talmente organizzati dall’essersi offerti di recapitare la droga direttamente a casa, in Italia, con il pagamento a consegna avvenuta, ma hanno rifiutato di far filmare la bottega con i sacchi strapieni d’oppio. A rimetterci, in tutto questo, sono le tribù di pastori nomadi, decimati dalle mine insieme alle loro greggi, e le popolazioni contadine che si sono viste distruggere le coltivazioni e le canalizzazioni dell’acqua.
da
www.tgi.rai.it