ANTONIO CAPRARICA

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marinaia
00lunedì 26 gennaio 2004 16:47
QUI LONDRA: CARE COLLEGHE, LA PASHMINA FA GOLA ANCHE A ME
-da Sette, Roberto Rizzo-

Parola di Antonio Caprrinca, il volto della Rai dalla capitale inglese che compare in video avvolto in lussuose e coloratissime sciarpe, come le più celebri inviate di guerra.
Nessun vezzo, avverte lui. "Servono a difendenni dall’unidità». «E comunque», rivela, «la mia vera passione è un’altra, le cravatte. Ne ho trecento». Sempre coloratissime.


Le strade eleganti di May­fair e South Kensington
sono la cornice preferita per i suoi servizi in esterna. Pashmina al collo ("Ne ho comprate alcune in ottobre, in India. Non è un vezzo, mi aiutano a ripararmi dall’u­midità, un’abitudine che ho preso quando ero corri­spondente a Mosca»), ma soprattutto le cravatte: "Ne avrò circa trecento, una ve­ra mania e fonte di piacere. I miei colori preferiti sono il rosa e l’azzurro. Dove le compro? Mi spiace, è un se­greto». Antonio Caprarica, 53 anni il 30 gennaio, da sette corrispondente per i tg Rai da Londra, per stile e modi ricorda il più british di tutti gli inviati della tv pubblica, il celebre Sandro Paternostro.
Flemmatico e garbato nei collegamenti, modi da dandy, Caprarica non si scompone nemmeno in queste ore di massima aller­ta per la capitale inglese possibile obiettivo di atten­tati terroristici. «11 pericolo c’è, senza dubbio. Ci si sen­te in prima linea. Ma sareb­be un peccato non godersi questa splendida città. So­no fatalista e conduco la vi­ta di sempre», dice tranquil­lo. Probabilmente perché
vive in una delle aree più blindate della metropoli, in Grosvenor Square proprio di fronte all’ambasciata americana. Ma anche per­ché, nella sua carriera, ini­ziata come cronista politico, proseguita come notista per dieci anni, dell’Unità, e una breve parentesi da con­direttore a Paese Sera ("Un inutile tentativo di rianima­re un giornale morto»), ne ha viste di cotte e di crude: "Nel 1988 seguii, a bordo di un carro armato, la ritirata dell’esercito russo dall’Af­ghanistan. Dal ‘90 al ‘93 sono stato corrispondente dal Medio Oriente e poi ho pas­sato tre anni a Mosca. Para­dossalmente, Londra è la sede più tranquilla dove ho lavorato fino a oggi». Nono­stante l’amore per l’Inghil­terra, è la Russia a essergli rimasta nel cuore. «Lì ho conosciuto mia moglie che ho sposato dieci anni fa», spiega Caprarica. «E una pianista classica e anche nostra figlia, che ha seguito la strada della mamma, èdiventata una bravissima violinista».

comep
00lunedì 26 gennaio 2004 16:59
Caprarica incarna perfettamente la tipica flemma britannica... alcuni punti della sua intervista mi ricordano per certi aspetti alcuni brani della biografia di Churchill , il quale dichiarava: " neanche sotto i bombardamenti di quei fottuti nazisti avrei mai rinunciato alla mia tazza di the..."[SM=x44619] [SM=x44619] [SM=x44619] [SM=x44619] [SM=x44619] [SM=x44619] [SM=x44619]
levantino73
00lunedì 26 gennaio 2004 21:45
'Todo bien',ma vorrei solo sapere perchè Caprarica va spesso da Fabio Fazio[SM=x44616] che non afferra l'umorismo anglosassone.
marinaia
00lunedì 26 gennaio 2004 21:49
x contratto immagino, o perchè sono amici
piperitapatty
00martedì 27 gennaio 2004 14:01
quest'uomo è troppo grande [SM=x44619] [SM=x44619] [SM=x44619] [SM=x44619]
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