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Quando un uomo è meraviglioso...

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2004 23:00
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17/04/2004 22:43
 
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I giornalisti Rai ritornano a casa

A pagina 6 di Tg1 del 2004-04-15, la redazione firma un articolo dal titolo «Inviati Rai a Baghdad, rientro anticipato»

Anche se alcuni quotidiani pubblicano oggi che il "rientro" in Italia di Lilli Gruber & C. è imminente, la nostra ha colpito ancora sul TG1 delle ore 13 di oggi. Di nuovo "resistenza", di nuovo "occupazione". Ci auguriamo che i suoi servizi di propaganda abbiano le ore contate. La cronaca più estesa è quella della Stampa. Più estesa ma non più accurata. Traspare la simpatia per la povera richiamata. Alla BBC chi infrange le regole e aiuta il nemico dà le dimissioni e se ne va una volta che il fatto viene appurato. E in RAI ? Fare propaganda per il nemico è attività lecita e meritoria ?
E' da tempo che Informazione Corretta si chiede se fare informazione "alla Gruber" sia compatibile con il servizio pubblico. Continuiamo a pensare di no.

Segue il pezzo della Stampa:


Ordine di rientro anticipato per Lilli Gruber, Giovanna Botteri e Ferdinando Pellegrini, inviati Rai in Iraq per Tg1, Tg3 e Gr. «Normale avvicendamento» spiega laconica una nota dell’azienda. Ma per tutta la giornata si susseguono dichiarazioni allarmate mentre i Cdr di Tg e Gr affermano che il rientro avverrebbe contro la volontà dei giornalisti stessi. La Rai si ritira dall’Iraq? Si vogliono imporre inviati più malleabili? La vicenda cresce, assumendo i caratteri di un vero e proprio caso politico, anche perché si intreccia agli attacchi a Gruber e colleghi da parte di esponenti di An. Finché in serata a sciogliere il giallo interviene Lucia Annunziata. La presidente ammette di aver avuto in prima persona informative da Baghdad che l’hanno indotta a lanciare, già giovedì scorso, l’allarme sicurezza: «Avvicendamento non vuol dire ritiro. Due inviati Rai rischiavano il sequestro».
Una sorta di mistero sugli inviati Rai in Iraq aleggiava fin da martedì. Note dell’azienda informavano che erano in corso riunioni fra il dg Cattaneo e i direttori dei notiziari per esaminare la sostituzione di alcuni di essi, probabilmente Gruber, Botteri, forse Pellegrini, non Martinelli del Tg2. Una cosa già prevista, si rassicurava, aggiungendo che la presidente Annunziata, in vacanza negli Usa, era comunque «in contatto telefonico» con la riunione in corso.
Ieri mattina poi, sul Secolo d’Italia, Gustavo Selva mirava dritto alle «inviate Rai con la kefiah guidate da Lilli Gruber», accusandole di «imporre la loro linea ai telespettatori»: «Se i terroristi che usano i sequestri per umiliare chi li ha liberati da Saddam sono definiti partigiani, è ovvio che i nostri soldati non sono liberatori ma aggressori e occupanti. E il gioco è fatto». Che fa il direttore del Tg1? Si chiedeva il presidente commissione Esteri di Montecitorio. Un attacco cui si unisce in giornata quello di Marco Zacchera (già noto per le pesanti insinuazioni su Gruber e Saddam, l’anno scorso) che rincara la dose, diffidando gli inviati della tv pubblica a usare il termine «resistenza» (come effettivamente aveva fatto Gruber) a proposito degli iracheni che imbracciano le armi. «Una aggressione inaccettabile, quella di Selva» la giudica Renzo Lusetti. «Non vorremmo - aggiunge il vicepresidente della Margherita - che l’avvicendamento, non richiesto dagli interessati, possa apparire un avallo».
Il nesso è stabilito. Il ds Giuseppe Giulietti sospetta che «la Rai, d’intesa col governo, intenda far calare una coltre di silenzio su quanto sta accadendo in Iraq». I dubbi appaiono rafforzati dalla nota unitaria dei Cdr dei tre Tg, netta nell’affermare che i giornalisti «non hanno chiesto di rientrare in Italia e sono anzi contrari a lasciare Baghdad». L’azienda «spieghi i motivi e ci ripensi», invita il Cdr del Gr. A muoversi sono anche Fnsi e Usigrai.
Finché Annunziata non spiega l’accaduto. «Fin da giovedì - racconta - ho ricevuto personalmente un dettagliato e credibile rapporto secondo cui almeno due dei nostri giornalisti in Iraq rischiavano di essere oggetto di sequestro. Previe consultazioni con il dg e i direttori, si è deciso di adottare una linea prudente, chiedendo ai giornalisti di rimanere all’interno del circuito di sicurezza». Dopo il rapimento dei quattro italiani però, alla presidente è arrivata una seconda dettagliata informazione su «rischi crescenti» per i giornalisti. Di qui la decisione di avvicendare l’intero gruppo. «Una decisione che nulla ha a che vedere col lavoro svolto» precisa Annunziata, che giudica «sgradevoli gli attacchi, peraltro con toni sprezzanti a giornalisti che fanno il lavoro in condizioni di pericolo». Dunque a Nassiriya ci sarà un inviato del Tg1, a Baghdad andranno Fichera del Tg3 (resta Martinelli del Tg2) e un nuovo inviato per il Gr. Non parte invece per ora l’inviato del Tg1 Duilio Gianmaria. «Star chiuso in albergo non mi interessa. Ho un’altra idea del mio lavoro e della sicurezza».
[SM=x44639]
Bravo Duilio...l'ennesima prova![SM=x44626]

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Sarè
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come sempre

Scritto da: MeglioGioventu 17/04/2004 22.43
I giornalisti Rai ritornano a casa

A pagina 6 di Tg1 del 2004-04-15, la redazione firma un articolo dal titolo «Inviati Rai a Baghdad, rientro anticipato»

Non parte invece per ora l’inviato del Tg1 Duilio Gianmaria. «Star chiuso in albergo non mi interessa. Ho un’altra idea del mio lavoro e della sicurezza».
[SM=x44639]
Bravo Duilio...l'ennesima prova![SM=x44626]



come al solito scrivono Giammaria con la N[SM=x44602]

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Sarè
17/04/2004 22:58
 
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bravo duilio
[SM=x44619]

mi spiace x gli altri giornalisti non dev'essere bello rischiare la vita e beccarsi pure insulti
[SM=x44640] [SM=x44633]
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17/04/2004 23:00
 
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Preambolo Fuck!

Scritto da: MeglioGioventu 17/04/2004 22.43
I giornalisti Rai ritornano a casa

A pagina 6 di Tg1 del 2004-04-15, la redazione firma un articolo dal titolo «Inviati Rai a Baghdad, rientro anticipato»

Anche se alcuni quotidiani pubblicano oggi che il "rientro" in Italia di Lilli Gruber & C. è imminente, la nostra ha colpito ancora sul TG1 delle ore 13 di oggi. Di nuovo "resistenza", di nuovo "occupazione". Ci auguriamo che i suoi servizi di propaganda abbiano le ore contate. La cronaca più estesa è quella della Stampa. Più estesa ma non più accurata. Traspare la simpatia per la povera richiamata. Alla BBC chi infrange le regole e aiuta il nemico dà le dimissioni e se ne va una volta che il fatto viene appurato. E in RAI ? Fare propaganda per il nemico è attività lecita e meritoria ?
E' da tempo che Informazione Corretta si chiede se fare informazione "alla Gruber" sia compatibile con il servizio pubblico. Continuiamo a pensare di no.
purtroppo il preambolo è tutto una vaccata, ma importava l'articolo preso dalla Stampa![SM=x44604]
:vomito:

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Sarè
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