La sfogliatella fa notizia
di Maria Scicolone
È un giornalista del Tg1, e insieme con Livia Azzariti, Antonio Lubrano e altri collaboratori fa parte della squadra che anima le mattinate del vasto contenitore di Sabato e domenica, il programma di fine settimana di Unomattina. Un giornalista,
Franco Di Mare, che ha fatto molte esperienze come inviato speciale in Iraq e continua a collegarsi, nel corso della trasmissione televisiva, per l'aggiornamento delle notizie che i colleghi che adesso lo sostituiscono, in quei luoghi dove la guerra si fa ogni giorno più aspra e i morti non si contano.
Laggiù, Franco
ha lasciato un po' del suo cuore anche se adesso la tensione che lo attanagliava si è finalmente attenuata e in Sabato e domenica mostra il sorriso aperto e la
battuta pronta del napoletano, orgoglioso di
discendere da una famiglia di pescatori e ostricari, e non solo. Infatti, il nonno materno Luigi era un bravissimo pasticcere. Aveva servito in casa della più nota aristocrazia di Napoli ed era stato capocuoco dell'esclusivo Hotel Vesuvio:
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Ricordo - dice Franco Di Mare -
quando nonno Luigi ci preparava le caramelle con lo zucchero e la cannella. Mio fratello e io ce le mettevamo in bocca e non smettevamo mai di succhiarle, tanto erano buone. In casa mia c'è sempre stato il culto della buona cucina. I miei genitori sono entrambi ottimi cuochi e anche io sono molto abile nel preparare i primi piatti e nel cuocere il pesce che preferisco di gran lunga alla carne. Confesso, senza ritegno, che a volte quando mi siedo a tavola supero la soglia della sazietà. Sono goloso e gaudente, e tutte le volte che sono in viaggio in automobile mi fermo per raggiungere un ristorante che è sulla guida dei migliori della zona. Gusto le specialità che mi propongono e scelgo quasi sempre le paste asciutte e il pesce, mentre evito i dolci perche li amo in maniera smodata e rischierei di abbuffarmi tanto da non essere più in grado di alzarmi da tavola e rimettermi in viaggio».
Parla di
cibo, Franco, e gli
brillano gli occhi e tutto il volto rotondo lievemente incorniciato da una barnetta e da un paio di baffetti sottili si rischiara in un ampio sorriso. Lui che beve un buon bicchiere di vino rosso a ogni pasto e che quando si sveglia al mattino prende
uno yogurt, un caffé macchiato, ma non rinuncia al cornetto caldo.
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Il cornetto appena sfornato - dice Franco Di Mare -
sostituisce la "sfogliatella" napoletana che mi piace da matti ma che solo a Napoli si può gustare come la faceva nonno Luigi: farcita con la crema di ricotta, leggera che si squagliava in bocca...».
(da "Chi" del 14 gennaio 2004)
quien podìa imaginar que David fuese Goliath
-pulpul-
Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità
-Pino Scaccia-
Si può deformare la verità in diversi modi: tacendo quello che sarebbe conveniente dire... ed anche col far dire ai fatti quello che essi non dicono...
-S.J. Tucci-
Io so. Io so i nomi dei responsabili. I responsabili della strage di Milano, di quella di Brescia e di Bologna. Io so i nomi del gruppo dei potenti. Io so tutti questi nomi e i fatti di cui si sono resi colpevoli. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono uno che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace. Io so perché sono uno che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro che ristabilisce la logica laddove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia, il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere, dell'istinto del mio mestiere
-Pier Paolo Pasolini da "Il romanzo sulle stragi"-