Scritto da: mister fudo 15/01/2004 10.55
Incredibile è diventato re a 3 anni, è morto a 13 ed è passato alla storia come il "flagello di Dio". Doveva essere un teppistello niente male.
ma no, mister fudo...mari' ha scritto 440 circa...si ok...un po' circa...ehm...forse abbastanza circa...diciamo molto circa...?
Comunque:
Attila, Re degli Unni dal 434 al 453 d.C.
Nel 441 invade l’Impero romano d’Oriente, in seguito ottiene terre presso il Danubio e si dirige in Gallia.
Qui, nel 451, subisce una dura sconfitta ad opera del generale romano Ezio, ai Campi Catalaunici.
Nel 452 scende in Italia e distrugge Aquileia, Concordia, Oderzo e Altino, oltre a Padova e Verona. Treviso viene risparmiata grazie all’intervento del vescovo Elviando il quale anticipa l’invasore offrendogli le chiavi della città.
Secondo una nota leggenda, l’arresto della devastante avanzata di Attila verso Roma si deve a papa Leone I, il quale, per vie diplomatiche, durante un incontro a quattr’occhi con l’irriducibile re degli Unni, lo dissuade dal proseguire l’invasione a sud. Sta di fatto che Attila, in quello stesso anno, se ne ritorna da dov’era venuto, in Pannonia, dove muore qualche tempo dopo.
da www.roncade.it[Modificato da GuTiz 15/01/2004 11.08]
quien podìa imaginar que David fuese Goliath
-pulpul-
Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità
-Pino Scaccia-
Si può deformare la verità in diversi modi: tacendo quello che sarebbe conveniente dire... ed anche col far dire ai fatti quello che essi non dicono...
-S.J. Tucci-
Io so. Io so i nomi dei responsabili. I responsabili della strage di Milano, di quella di Brescia e di Bologna. Io so i nomi del gruppo dei potenti. Io so tutti questi nomi e i fatti di cui si sono resi colpevoli. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono uno che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace. Io so perché sono uno che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro che ristabilisce la logica laddove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia, il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere, dell'istinto del mio mestiere
-Pier Paolo Pasolini da "Il romanzo sulle stragi"-