David dal Papa

Microfono d’oro
al Papa grande
comunicatore di libertà
di DAVID SASSOLI
Consegnato a Giovanni Paolo II il tradizionale simbolo dell’ASR
per il suo ruolo in difesa dei valori


GENNAIO/FEBBRAIO 2003

Èsempre emozionante incontrare in Papa. E' mercoledì 20
novembre e la sala Nervi si riempie per l'udienza. La gente arriva da tutto il mondo: studenti, religiosi,
malati, militari, professionisti, anziani. Sulla destra si stringono coppie di sposi, in fondo c'è il gruppo Musicale "Santa Caterina"di Malta, poco distante la fanfara dei
Carabinieri e i chierici del seminario regionale di Bologna. E poi, ci sono i pellegrini venuti dal Perù, dalla Romania, dal Canada, da Sioux city nella Iowa. Un folto gruppo viene dai paesi del Taburno. Si parlano molte lingue in Vaticano.
E le lingue, si sa, servono anche a raccontare storie. Come quella che raccontano al Papa due giornalisti - Giuseppe Bonavolontà e Marc Innaro - tornati dalla Palestina con
un libro che raccoglie il diario di padre Ibrahim nei giorni dell'assedio della Basilica della Natività a Bethlemme. Storie.
Anche quella del Metropolita della Chiesa Ortodossa di Bulgaria,
Simeon, è storia di grande interesse.
Il Metropolita, accompagnato dall'Archimandrita Tichon Ivanov, è
a Roma per prendere possesso della chiesa dei Santi Vincenzo e
Anastasio a fontana di Trevi. Una chiesa che Giovanni Paolo II ha
messo a disposizione della comunità bulgara della capitale.
Il clima è gioioso. Spagnoli e latinoamericani cantano a squarciagola.
Gli "urrà" rivolti al Pontefice sono da stadio. In piedi, accanto al Papa, parla monsignor Petru Gherghel, vescovo di Iasi in Romania. Anche lui ha una storia da raccontare. E
ricorda che in questi giorni trascorsi a Roma ha potuto incontrare molti suoi concittadini venuti in Italia in
cerca di lavoro: "Sono profondamente grato alla chiesa e al popolo italiano per l'accoglienza e per il sostegno
che danno così generosamente a questi nostri fratelli".
La grande sala sembra contenere ansie, vocazioni, ma anche i terribili segni di odiose diseguaglianze. Il Papa commenta il cantito di Isaia, il profeta del ritorno di Israele dall'esilio.
E dice che il profeta "riporta l'uomo alla coscienza del suo limite di fronte all'infinita grandezza e alla sovrana onnipotenza di Dio".
Poi tocca a noi della Stampa romana. Per i 125 anni della fondazione dell'Associazione abbiamo portato al Papa un dono: un
"microfono d'oro" per rendere omaggio "al grande comunicatore
delle libertà". Giovanni Paolo II invita tutti ad
essere testimoni di pace e il pensiero corre ai venti di guerra che soffiano in questa stagione. Testimoni di pace comunque, ripete, " e in ogni luogo". Ma dice anche ai giornalisti
di non sottrarsi al dovere di informare con competenza e autonomia. In fila indiana lo anidamo a salutare e a ringraziare. Nel fisico appare stanco, ma con scioltezza parla
cinque o sei lingue e lo sguardo è intenso e mette in Soggezione...