Solare, gioviale, ironica, autocritica, bella nel suo essere donna, sempre indaffarata a 360 gradi tra figli, famiglia e lavoro, una vita impegnatissima! Adele è sicuramente una donna rassicurante, sempre pronta a regalare un sorriso anche fuori dal suo lavoro, la sua notorietà non ha scalfito il suo modo naturale di proporsi e di farti sentire subito a tuo agio conoscendola.
Nel gioco fotografico, con gli abiti eleganti, sembrava una bimba spensierata, felice di essere riuscita a posare con disinvoltura quasi come una indossatrice professionista.
Adele, come si relaziona con la moda, cerca di seguirla o preferisce prendere l’ispirazione dalla sua fantasia?
“Seguo la moda con la massima libertà, mi piace molto vederla, poi, per la mia fisicità e per il mio carattere sono una delle poche conduttrici rimasta legata al canone della giacca classica, qualche volta derogo ma poi ritorno al primo amore: le mie giacche. Forse anche per questo mi differenzio dalle mie colleghe. Un capo che non indosserei mai sono gli stivaloni alla moschettiera, quelli alti lungo la gamba, indossati da chi se lo può permettere a volte mi piacciono. Io non li metterei mai”.
Il suo bagaglio di esperienza professionale avrà avuto ed ha sicuramente tutt’ora, episodi più o meno divertenti. Ce ne racconta qualcuno?
“Una volta un corteggiatore piemontese mi inviò un chilo di cioccolatini Peyrano, fu un regalo meraviglioso inaspettato. Tutta la redazione mangiò cioccolata per una settimana. Finiti i dolci, fu il momento del filone mistico-religioso. Mi arrivarono santini di tutto il mondo e non ho mai capito il senso e a cosa volessero alludere…
Un’altra volta arrivò la mail di una mamma, che mi turbò non poco. In quella occasione per il TG avevo indossato un abito nero con le braccia scoperte e sopra avevo appoggiato un giacchino trasparente. Mi scrisse che per il mio abbigliamento, secondo lei un po’ troppo provocante, ero riuscita a turbare il figlio. Povero ragazzo, pensai, potevano dirmi tutto, ma proprio che avevo turbato il figlio, no!
Per chiudere in bellezza, tre ragazzi calabresi mi riempirono di complimenti aggiungendo che, se avessi gradito le belle parole, avrei dovuto indossare un fiore all’occhiello della giacca nell’edizione del TG. Lo indossai e quella fu l’unica volta che risposi, per così dire, ad una richiesta. Furono molto discreti e non andarono oltre”.
Oltre al TG le piacerebbe condurre un programma diverso ? Se sì, quale?
“Mi rendo conto che a volte per certi versi la conduzione può essere ripetitiva. Sinceramente non mi sono mai posta il problema, anche in considerazione della crescita professionale che ho avuto all’interno del TG dal regionale al nazionale. Sono soddisfatta così e non potevo aspirare oltre”.