Salviamo Melevisione dalla chiusura rivolta su Facebook contro la Rai

http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=''Salviamo%20il%20Fantabosco%20dalla%20chiusura'':%20la%20rivolta%20contro%20la%20Rai%20parte%20da%20Facebook&idSezione=5726




Martina Aureli
“Salviamo il Fantabosco dalla chiusura!”, “Salviamo il Fantabosco e la tv dei ragazzi”, “Giù le zampe dai programmi per bambini!!”, “Movimento a Difesa dei Programmi per Bambini e Ragazzi”: la rivolta per salvare la televisione dei più piccoli parte da Facebook.
E in pochi giorni hanno aderito quasi 2 mila persone.
La notizia viaggia ora veloce tra la rete del social network, e sulla bacheca del gruppo “RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA” - la pagina (non ufficiale) degli amanti della tv pubblica - sono comparsi i primi messaggi di sdegno. Estesi al gruppo dei fan di “Melevisione”, dove Giulia propone “di non pagare più il canone in segno di protesta”.


La Rai chiude il Fantabosco per problemi di costi, ma…
Ma cosa sta facendo viale Mazzini ai programmi per bambini di Rai3? Come ha annunciato Il Salvagente la scorsa settimana – purtroppo - nulla di buono.
Il consiglio di amministrazione Rai ha infatti deciso di eliminare la tv dedicata ai più piccoli a partire dal prossimo ottobre: cancellata dunque la Melevisione, fuori Trebisonda, via il Tg dei ragazzi.
“La ragione ufficiale? L’ottimizzazione dei costi e la necessità, in tempi di crisi, di risparmiare un po’”: è la spiegazione che si legge nel gruppo che guida la protesta, “Salviamo il Fantabosco dalla chiusura!”. Sostenitori presenti: 1.300.

…paghiamo 500 mila euro a Paris Hilton
La pagina è stata creata da Simone Frasca, scrittore e illustratore di libri per ragazzi.
E si legge che in realtà, se la questione è economica, “c'è tanto da ottimizzare (e da risparmiare) nella tv pubblica… Nel frattempo con il canone paghiamo cachet favolosi a Paris Hilton (500.000 euro per miss Italia) e finanziamo le Isole degli imbecilli...”.

Trasferiti sul digitale? “Ma che non siano contenitori di cartoni”
Sul gruppo si discute della possibilità che i programmi di Rai 3 “trasbordino” sui canali specifici del digitale terrestre, quelli dedicati ad hoc ai più giovani, come RaiGulp.
Ma se ne evidenziano le condizioni indispensabili per rendere il passaggio accettabile: “Che i programmi per ragazzi vadano su digitale quando tutta l'Italia sarà coperta (2012) e non un anno e mezzo prima” sarebbe un segno di ragionevolezza, ad esempio. Ma non basta: “Vogliamo le garanzie da parte della Rai che lo staff, le competenze, la qualità della melevisione ‘trasbordino’ su digitale e non siano sostituite da contenitori di cartoni e pubblicità”.

Un fiume di mail alla Rai: scrivete a melevisione@rai.it
La rivolta, comunque, non si ferma su Facebook, e i diversi gruppi si stanno organizzando per inondare con un fiume di mail la casella postale della Rai. Perché, come scrive Giulia: “Ragazzi, dobbiamo far sentire la nostra voce”.
melevisione@rai.it: è l'indirizzo giusto a cui scrivere.

Quali alternative?
Anche perché, come sa chiunque abbia un bambino a casa, le alternative non sono certo molte. Anzi.
“Noi a casa – scrive Michela - riusciamo a prendere solo i canali Rai (sfortuna o fortuna?!?)...se tolgono pure i programmi per bambini che le faccio vedere? L'isola dei famosi”?
Olga ne fa una questione di ‘costume’: “Se c'è una cosa bella la chiudono, se c'è una cosa brutta la aprono...inversamente coerenti, è la nuova moda”!
I sostenitori del Fantabosco ci sono. Viale Mazzini, ai bambini, può dire lo stesso?

sempre più in basso!

Io non so' per quale vero ignobile motivo si sia presa questa decisione e francamente me ne infischio, ma quando si toglie una delle poche, anzi rarissima, trasmissione riuscita per i bambini vuol dire che non sono in grado di svolgere il loro vero mestiere e non fanno altro che confermare il malcontento generale che c'è nei confronti della rai. Aggiungo anche che pagando noi il canone (e per di più obbligati) la decisione dovrebbe essere anche la nostra...

che peccato però!