Addio Stracquadanio

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Etrusco
00martedì 12 luglio 2011 19:06
Giorgio Clelio

Addio, Giorgio Clelio [SM=x44469]

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Sappiamo tutti chi è stato, in questi ultimi anni, Giorgio Clelio Stracquadanio: il pasdaran del berlusconismo estremo, quello che ha rivendicato per primo le leggi ad personam proprio in quanto ad personam, quello che ha orgogliosamente inventato la dizione ‘trattamento Boffo’ per distruggere in ogni modo i nemici del capo.

E ancora: quello che ha teorizzato il diritto a fare politica prostituendosi, che si è lamentato perché l’editto bulgaro del Cavaliere era stato limitato a pochi nomi, che ha esortato Minzolini a fare un tg più decisamente berlusconiano.


La fedeltà al capo di Stracquadanio era quella del kamikaze: come quando, nel novembre scorso, accusò perfino Alfano di non essere abbastanza caldo nel suo sostegno al Cavaliere, e fu costretto a una rapida retromarcia dall’incazzatura dello stresso premier.

Per un certo periodo, nelle redazioni, l’intervista a Stracquadanio era diventata un genere di colore, perché si sapeva che ne sparava sempre una: tipo Scilipoti adesso, per capirci.

Poi aveva stufato, perché le macchiette dopo un po’ annoiano.

Ieri, all’improvviso, Stracquadanio ha deciso di chiudere la sua creatura, quella che gli ha permesso in questi anni di uscire dall’anonimato di peone: ‘il Predellino’, testata on line brandita come un randello contro i giudici e l’opposizione, fin dal nome ispirata al rapporto diretto con il capo carismatico, usata in passato perfino per minacciare un Sì-B. day da opporre al No B. day del popolo viola (ma era un bluff, come tanti).

Adesso, un po’ alla disperata, nel suo ultimo articolo Stracquadanio si appella al nuovo segretario Alfano – proprio quello che meno di un anno fa aveva accusato di non essere abbastanza leale – per restare in qualche modo a galla, per trovare una vetrina legata al partito.

Chissà se Angelino gli risponderà mai: difficile, non è più tempo. E vedremo se e come Giorgio Clelio riuscirà a riposizionarsi – in fondo viene da Rifondazione Comunista, non è nuovissimo ai giri di valzer.

Umanamente gli auguro ogni bene, visto che il suo problema – da sempre – è stato solo quello di garantirsi uno stipendio fisso. Nel frattempo tuttavia mi permetto – senza alterigia, né alcuno spirito maramaldesco – di festeggiare il tramonto del predellinismo: con tutto il suo portato puzzolente di vassallaggio, di servilismo e di monocrazia.

Scritto martedì, 12 luglio, 2011 alle 18:23

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