«Ho rivisto "Australia" in FULL HD e mi sono commosso, più che al cinema»

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Etrusco
00martedì 15 dicembre 2009 20:32
Full HD è il nuovo modo di guardare la tv: non è come essere sul campo, è qualcosa di più!


«Ho rivisto "Australia" in Full HD e mi sono commosso, più che al cinema»
Full HD è il nuovo modo di guardare la tv
Vedere una partita di calcio in alta definizione
non è come essere sul campo, è qualcosa di più


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Forte dell’alibi che guardare la tv per me è anche un lavoro, ho fatto il grande passo: ho acquistato un televisorone Hd, anzi Full Hd, per non farmi mancare niente.
È un’altra cosa, ve l’assicuro. Almeno per me che amo lo sport. Vedere una partita di calcio in Full Hd (ripresa, tra l’altro, con telecamere di nuova generazione) non è come essere sul campo, è qualcosa di più.
È l’esperienza sensoriale che segna la massima distanza finora raggiunta tra la visione da stadio (essere sul posto, ma godere di un solo punto di vista) e la visione da grande schermo: una distanza ormai abissale, come se si assistesse a due diversi eventi.
O seguire il ciclismo: diventano quasi più interessanti i dettagli che si riescono a cogliere (le strade, i boschi, la faccia della gente, un campanile sbrecciato...) della corsa stessa. O andare (stando a casa) al cinema.

Una volta si diceva «quel film lo puoi veder solo su grande schermo perché la tv lo uccide»; è vero, anzi era vero.
Ho rivisto «Australia» in Full Hd e mi sono commosso, più che al cinema. La prima esperienza che ho avuto con l’Hd è stata nel 1990.
In occasione dei Mondiali di calcio, all’Auditorium di Corso Sempione in Milano, la Rai organizzò per la partita Italia-Uruguay la prima visione in Alta Definizione (Hdtv,High definition television). Sembrava un miracolo: schermo piatto (una novita!), un segnale la cui definizione viaggiava a 1250 linee (contro le 625 abituali), 12 telecamere, possibilità di cogliere anche la disposizione degli uomini in campo (l’Hdtv permetteva allora scarsi replay).
Certo, allora l’emozione fu grande perché per la prima volta veniva rotto un tabù. Il difetto del calcio in tv, si teorizzava, è che la telecamera considera come soggetto principale della partita il pallone, per la ristrettezza del campo d’immagine segue solo quello e lo spettatore perde tutti i movimenti tattici di una squadra.
Ebbene, allora, con l’alta definizione, si vedevano anche i giocatori lontani dalla palla.


Una bella sorpresa, anche perché mi era capitato, anni prima, di seguire alcune riprese del film «Il mistero di Oberwald» di Michelangelo Antonioni, 1981. La Rai voleva finanziare un grande regista per dare lustro alla sperimentazione della nuova tecnologia che stava mettendo a punto con i giapponesi, ma Antonioni girò solo un brutto film, indifferente ai problemi posti dall’Alta Definizione.
Sono passati molti anni e la tecnologia ha fatto passi da gigante. L’Hd non è solo un optional, è il nuovo modo di vedere la tv.

Fonte: Corriere della Sera - Aldo Grasso
15 dicembre 2009

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