Attaccata dal «manifesto», replica l'ex conduttrice di programmi religiosi.
«Macché vamp sadomaso, ho cambiato look»
Lorena Bianchetti: non sono mai stata una suora.
ROMA — Dopo cinque anni ininterrotti di trasmissioni religiose su Raiuno figuriamoci se Lorena Bianchetti non ama il prossimo suo. Pure se si chiama Norma Rangeri e se su il manifesto (di ieri) della trasmissione che conduce («Al posto tuo», Raidue, 15.50) scrive che «è il vangelo del taroccamento, un finto reality, un raschiare il barile». E di lei che «è falsa e cortese». Non si inalbera, la Bianchetti, aiutata dai recenti studi in Teologia e Dottrina sociale della Chiesa:
«Ognuno ha i suoi gusti ed ogni critica è costruttiva. Però mi sembra un giudizio superficiale, quante puntate ha visto questa signora Rangeri? Non c'è nessun taroccamento, il nostro è teatro in tv e se è trucido il teatro allora gli antichi greci... erano trash pure loro?».
Le si rimprovera quella puntata con la (finta) ragazza in carriera che diventa cieca. O quella in cui una certa Anna, travolta da tragedie familiari «precipita nell'inferno dell'autodistruzione».
Non è bello, ribatte lei, «offendere così il dolore di chi soffre».
Altri schiaffi, altra guancia. «La Bianchetti lancia occhiate tra l'erotico e il catartico» ( Sole 24 ore). E ancora il manifesto: «Dagli abiti castigati, in tono con preti e cardinali, alle foto sui giornali con completini sadomaso e trucco appariscente». Si vestiva come l'insegnante di catechismo, golfetti e mocassini, pochi mesi dopo è una piccola vamp pomeridiana».
«Ma come siete scontati, non sono mai stata una suora nemmeno quando facevo "A sua immagine". Non sono né una fanatica religiosa né una bigotta, soltanto una donna che ogni tanto si mette un top scollato. Qualcuno mi sa che è un po' morboso».
Il cambio d'armadio però è vistoso.
«Ma che fissa che avete. Si sceglie un abito a seconda di dove si deve andare. Se vai in palestra ti metti la tuta, no? È stata la costumista a dirmi che la scollatura mi illuminava il viso, lo so pure io che il décolleté è il mio punto forte». Prima era impensabile: «Una spettatrice scrisse per protestare perché mi ero messa un vestito senza maniche». Dopo anni di «Speciale Giubileo», «Speciale Venerdì Santo», preghiere domenicali e canonizzazioni in diretta, Lorena, romana, 31 anni, figlia di un pasticcere, e che peraltro ha esordito come ballerina (a «Piacere Raiuno», 1992), si è dunque «liberata». Di qui tacchi e quant'altro.
«Resto sempre la Lorena di prima. Mai stata ciellina, senza offesa, eh. Però smettetela di pensare che tutti i cattolici siano brutti, tristi e noiosi».
Dicono sia stata raccomandata da alti prelati.
«Sì, certo, Dall'Opus Dei, magari anche dal Papa... Dio mi ha dato questa possibilità, la Rai ha creduto in me e di questo sono grata».
Non c'è nemmeno un nuovo amore dietro il ribaltamento del guardaroba.
«Non ho un fidanzato, l'ultima storia è finita l'estate scorsa, ci ho sofferto. Ora mi sento un po' monca, lo ammetto, il lavoro da solo non mi basta. Che uomo ci vuole per me? Uno che sia se stesso e non reciti. E che sia uomo».
Ossia?
«Che sappia prendere decisioni, affrontare le situazioni, essere mio complice, sapermi confortare, porgermi la spalla».
Magari pure bello.
«Non è la prima cosa, quella... intelligente sì, parlare con uno sciocco è difficile».
Forse, col nuovo look da pantera, sarà più facile trovare partito.
«Magari sì. Ma guardi che io pantera lo sono sempre stata. Nella vita, dico. Sono passionale. Ho un'apparenza docile ma nelle situazioni difficili viene fuori il carattere».
Giovanna Cavalli 11 gennaio 2006
Fonte:
corriere della sera.it
phiradas