tex7115698, 09/11/2015 20:57:
L'industria televisiva (...) forse le cose cambierebbero.
La tv generalista è ormai solo un organo di propaganda governativo sostenuto coi soldi dei contribuenti fessi, che si stanno scavando la fossa da soli, senza accorgersi di essere responsabili del consolidamento di un nemmeno troppo strisciante regime: a questo proposito è particolarmente nefasto il contributo degli accoliti del culto della rotula di Suor Fialdina ripresa da Kepler-452 b, degli adoratori del pantalone da scagliola di Suor Isoarda o dei completini radical-shit di taglio Euro-compliant di qualche musa sciocca del pensiero fisso e stolido in salsa rosa quali le varie Concita De Greogrio o Barbara Serra.
Quanto all'eutanasia - più che un'agonia inevitabile - della produzione audiovisiva, la responsabilità è anch'essa da ascriversi alla gestione rose-oriented della governance televisiva, che installa e conferma una paladina del politicamente corretto e del buonismo donnista di stato come la Zanatta - mai fu più gradito anteporre il tanto inviso articolo - a dirigere la sezione fiction della rete, con gli esiti penosi che possiamo rilevare, che impone la disastrosa virago neo-femministarda Ammirati alla direzione dell'universo palinsesto di Rai 1, mandandola in disgrazia al punto da costringere la presidenza a spedirla, malgrado le protezioni boldriniche di cui gode, a dirigere il traffico in quel delle teche Rai, e che prescrive e promuove tutta una genia ben indottrinata di modestissime indossatrici di pantaloni da consultorio LGBT-QWERTY quali le varie sottanofobiche Isoarde, Luze, Fialdine, Daniele et similia, a immagine e somiglianza e ispirazione dell'ineffabile presidenta che le comanda.
Infine una considerazione a proposito di coloro che definisci "artisti più talentuosi e tutti quelli che in tv o nel cinema lavorano con passione e con professionalità": costoro, in questo paese non esistono, o se esistessero, non troverebbero lavoro.
Tutti gli altri, per lavorare, hanno capito che è sufficiente presenziare ad apericena antifa o a pastasciuttate antiomofobia, mica saper recitare o cantare o condurre una trasmissione. Poi, ogni otto marzo, indossano una scarpetta rossa anti-violenza e hanno il ruolo garantito nella prossima fiction.
P.S.
A proposito della Barbara Serra di cui sopra, sentitela di recente come starnazza, forse indispettita per i reiterati mancati inviti, la sua imperdibile e inevitabile analisi:
«
Ho contato tutti gli ospiti di Che tempo che fa da gennaio a giugno 2015: 208 ospiti di cui sole 25 donne, 20 del mondo dello spettacolo e 5 "normali". Se sei un uomo e vuoi andare in tv scrivi un libro, se sei una donna devi andare nello spazio come Samantha Cristoforetti»
Non c'è da stupirsi se dopo cotanta full immersion in "Che tempo che fa" - mica "La Critica della Ragion Pura" - questo sia il prodotto di quanto residuo della già malcerta dialettica sinapsi-neurone.
[Modificato da dagorka 10/11/2015 15:08]
Akrogad
C.A.C.N.V.
(Comitato Abolizione Calzacce Nere "Velatissime")
C.I.C.A.P.C.F.
(Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale Celebrity Forum)
M.B.I.P.I.
(Movimento Boicottaggio Inutili Primi Piani)
A.M.A.B.P.P.N.
(Associazione per la Messa al Bando dei Pantalonacci di Pelle Nera)
C.A.R.D.U.K .
(Comitato Abolizione Riprese Da Un Kilometro)
P.D.G.L.
(Partito Defenestrazione Georgia Luzi)