Simona Vanni

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Foglie di fico o di alloro per il famoso Festival canoro?
#filastroccheinfantilisenzametrica

Passano gli anni ma non c'è scusa
come diceva Tomasi di Lampedusa:
“tutto cambia affinché nulla cambi davvero”
questa è la parabola che tiene il Paese prigioniero.
E' così, portato all'estremo,
anche col festival di Sanremo.
L'eterno ritorno di vizi e virtù
della tavola rotonda di Re Artù.
Eh già, perché è sempre la stessa tiritera:
“Sanremo quest'anno di novità è foriera”
Ma sono solo nomi diversi di fiori di una stessa fioriera:
L'attore italiano, il comico in voga e la star straniera.
Quest'anno si annunciano grandi novità
ma a dire la verità
di alcune sarebbe interessante vedere la carta di identità.
Fra conduttrici e giornaliste note
ci sono due ignote.
Di chi si tratta,
dell'ennesima modella rifatta?
Ma no, che andate a pensare? Siete cattivi...
sono le fidanzate di due sportivi!
Perché per chi non se ne fosse accorto
nel paese creduto morto
c'è un nuovo mestiere risorto.
Una volta alcune donne utilizzavano bellezza e intelligenza
per accompagnarsi a personaggi illustri in evidenza.
Ci sono tanti esempi nella storia
di donne affascinanti in cerca di gloria
non avrete mica perduto la memoria?
Per carità, nulla di male
ma c'è una differenza abissale:
Da Madame Pompadour favorita del nipote del Re Sole
alla moglie bombastica di un calciatore
e con lei nella lista
anche la fidanzata Del Motociclista.
Come al solito tanti buoni propositi
ma quasi tutte le trasmissioni diventano depositi
di pacchetti completi degli agenti piazzati in spazi appositi.
E così diventa un eterno baratto
per dare la prima o l'ultima chance a starlette in cerca di riscatto.
Sanremo di certo non è un'eccezione
e prende parte, in modo silente, a questo scambio nobilitato dalla tradizione.
Ma non era il Festival della canzone?
Inutile fingerci esperti di musicologia
Sanremo è la lunga litania
di una lenta eutanasia.
E' metafora canora
di una tv che lo nasconde ma si deteriora.
Sono gli ultimi sprazzi di felicità
di un linguaggio che ha perso ogni traccia di creatività.
Allora basta con questa ipocrisia del politicamente corretto
mai nessuno che avesse detto: “prendiamo queste donne perché hanno la quarta di reggipetto”
o qualcuno che avesse ammesso che quello che conta è che se ne parli
e invece tutti gli anni come dei tarli
ci tartassano con la cantilena di ascoltarli.
Alla conferenza stampa hanno sempre cose giuste da dire
su attualità, politica ed avvenire.
E così i direttori artistici dell'italico festivA'l
diventano tutti Enzo Biagi e Marc Chagall.
Smettiamola con questo finto perbenismo
a ognuno il suo senza fare complottismo.
E' giusto parlar bene e abbatter le barriere
ma ognuno deve fare il proprio mestiere.
E' la festa del nazional-popolare
mica un convegno sull'energia nucleare?
E dopo questa morale della morale
che mi assale come un istinto ancestrale
realizzo che forse è più interessante parlare dell'aurora boreale.
Qualcuno diceva che se da adulti si scrive in rima,
o si è artisti o più cretini di prima.
Non seguo metrica e prima che me lo dica qualcuno dal suo canto
“Cari tutti io sono cretina e me ne vanto”.
Saluti e baci dal mio dirupo
e ad AmaDeus ex machina faccio un grande in bocca al lupo.

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Si comincia! Da domani ogni sabato alle 9.30 su Rai3 (e la domenica alle 13 in replica sulla stessa rete) c’è “Il Posto Giusto”. Insieme a Giampiero Marrazzo proveremo a darvi gli strumenti utili per conoscere meglio il mondo del lavoro. #staytuned #viaspettiamo

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Domani 9.30 su Rai3 una nuova puntata de “Il Posto Giusto”

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Io e Padre Enzo Fortunato ci stiamo preparando per raccontarvi i tre luoghi simbolo del presepe. Ci vediamo prestissimo su Rai3!

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Martedì 4 gennaio alle 15.20 su Rai3 io e Padre Enzo Fortunato vi porteremo alla scoperta dei luoghi del presepe: Greccio, Assisi e Scala.
Incontreremo, tra gli altri, Al Bano , Vittorio Sgarbi , Giovanni Caccamo, HAUSER, Domenico De Masi
Un viaggio alla scoperta della tradizione più suggestiva della cristianità. Seguiteci!

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