Sistema antifrode: un'altra gigantesca cilecca.

Se prima l'onesto elettore era certo che la sua scheda elettorale fosse finita nell'urna perché lui stesso ce l'aveva messa, adesso non è più così.
Se prima i delinquenti, pronti a tutto, nelle circoscrizioni più malfamate d'Italia, erano costretti a corrompere, minacciare, circuire migliaia di persone per far sì che il loro voto si trasformasse in broglio elettorale, con le nuove norme è sufficiente accanirsi contro il solo presidente di seggio.
Doverosa premessa è che tutti i Presidenti di seggio sono incorruttibili e quindi tale mia riflessione è unicamente filosofica e volta a dimostrare la fallacità teorica del sistema antifrode ideato per le schede elettorali. Tuttavia, il fatto che sia stata avvertita l'esigenza di architettarlo significa che il pericolo di frode al momento del voto è attuale.
Ho visto decine di persone, dopo avere votato, voltare le spalle ed andarsene lasciando la propria scheda nelle mani di una terza persona (investita delle funzioni di presidente di seggio). Nessuna di quelle persone ha personalmente e visivamente appurato che proprio quella scheda sia poi finita nell'urna. Sicuramente sarà finita nell'urna anche la scheda appena crocettata dalla vecchietta del più sperduto paesino meridionale (o settentrionale) della penisola; fatto sta che quella vecchietta che non l'ha depositata con le proprie mani e se ne è andata prima di constatarlo, magari invitata ad allontanarsi perchè "era tutto a posto", non lo saprà mai con assoluta consapevolezza.